Calamecca

Calamecca è un delizioso borgo medioevale situato nel centro della Val di Forfora, la parte più alta della Svizzera Pesciatina attraversata dal ramo minore del fiume Pescia, della quale fanno parte i paesi di Calamecca, Crespole, Lanciole e le località di Casa di Monte e Pian del Meo. Si hanno le prime notizie di Calamecca già nell’alto medioevo intorno al 700 d.c. ma sono stati accadimenti successivi a renderlo famoso. Nel 1182 il paese venne distrutto come punizione per essersi ribellato a Pistoia per poi essere ricostruito nel 1332 togliendo però alla chiesa l’onore della Pieve. Nel 1530, invece, venne scelto da Francesco Ferrucci e dal suo esercito come stazione di sosta prima della partenza alla volta di Gavinana, Calamecca infatti fu l’unico tra i paesi vicini a schierarsi per la fazione dei Cancellieri e per questo era un luogo sicuro dove riposare. Proprio per ricordare questo evento la piazza del paese, dalla quale è possibile ammirare una splendida veduta dell’intera Val di Forfora, è stata intitolata al condottiero fiorentino ed è ancora visibile la targa commemorativa. Un’altra targa è posta sulla parete della casa dell’Abate Pietro Contrucci, scrittore figura di spicco del Risorgimento pistoiese. All’interno della piazza è possibile inoltre ammirare la fontana con apposto lo stemma mediceo, che secondo la leggenda non ha mai smesso di buttare acqua dalla sua costruzione. Nella parte più esterna della piazza invece si trova una Verginina cinquecentesca protetta da una pregevole grata di ferro battuto. Nei pressi della piazza, in Via del Borghetto dopo solo 50 metri sulla sinistra, è possibile visitare una stanza nella quale sono stati raccolti dagli abitanti del paese tutti gli strumenti che venivano utilizzati nella vita contadina. Seguendo le caratteristiche stradine lastricate e le abitazioni disposte a spirale si arriva alla Chiesa di San Miniato, recentemente inserita nella campagna “I Luoghi del Cuore” del Fai.
La chiesa si trova nel luogo dove un tempo si trovava la rocca e vi si accede percorrendo una scalinata di pietra. All’interno della chiesa, intitolata al patrono del paese, è possibile ammirare le tre navate con archi a tutto sesto di impronta romanica. L’altare maggiore, delimitato da una balaustra del 1672, e il fonte battesimale sono entrambi in pietra serena lavorati finemente da scalpellini locali.
A rubare lo sguardo però è sicuramente il soffitto settecentesco. Realizzato interamente in legno è composto da 21 cassettoni, separati da cornici decorate, raffiguranti gli apostoli, i cherubini e la colonna dello Spirito Santo.