Fontana di Piazza a San Marcello
Nel centro del paese di San Marcello Pistoiese si trova questa elegante fontana di proporzioni piuttosto monumentali. Essa sorge in Piazzetta Port’Arsa, precede di qualche metro, sulla sinistra, l’arco che un tempo incorniciava l’antica porta “Arsa”, che introduce in via Roma. La fontana pubblica, interamente in pietra serena, si mostra con un’ampia vasca rettangolare, modanata sugli spigoli e nel bordo superiore, addossata ad un’alta testata. La testata in conci di pietra squadrati e disposti a filaretto, è piuttosto ricca: alle estremità due pilastrini sorreggono dei tronchi di piramide sormontati da palle con cuspidi appuntite; dai pilastri partono due ampie volute a rilievo sulla pietra, e al centro si eleva un altro pilastrino sormontato questo da un elegante vaso lapideo. L’acqua sgorga da due bocche laterali, applicate a metà altezza della testata. Difficile è darne una cronologia precisa, ma sicuramente non dobbiamo farsi ingannare dalla data “1893” incisa sul retro della testata; la data in questione si riferisce infatti ad uno spostamento subito dalla fontana. La fonte è comunque assai antica e la sua storia abbastanza complessa: quello del 1893 non è il solo spostamento che l’ha interessata. La fontana di Port’Arsa deve almeno risalire al XVI secolo; infatti tra le prime testimonianze che ricordano della sua esistenza c’è quella di Domenico Cini, che nel ricordare della venuta a San Marcello del Granduca Francesco de’ Medici e di sua moglie Bianca Cappello nel 1579, spiega che i due principi risedettero nell’allora casa Calestrini, quella che nel Medioevo fu la residenza del Podestà (che rimane, ricordiamo, adiacente all’attuale via Guidi), e che il cortile contiguo a tale casa “era sotto alla fonte pubblica di piazza”. La fontana sorgeva cioè all’estremità dell’attuale piazza Matteotti, grosso modo tra l’antico Palazzo della Cancelleria e quello Pretorio posto quasi di fronte, addossata ad un alto muro che delimitava la piazza stessa; al di là del muro era il cortile della casa che dai Calestrini passò ai Pelliccia e venne poi acquistata, nel 1624, da Lorenzo di Tommaso Cini, e a fianco di questo era un pezzetto di orto; la fontana sorgeva su una pavimentazione in pietra. La fontana nel corso dei secoli ha cambiato sede tre volte. Al 1771 risale il primo spostamento: era in corso la costruzione della strada ximeniana ed in quell’anno il tratto fino a San Marcello risulta completato. In quel periodo in paese stavano procedendo vari interventi, tra i quali il restauro di diversi edifici pubblici e la costruzione della locanda e della posta; si provvide anche al restauro e successivo spostamento della fontana. Fu collocata in un altro spazio della piazza, nei pressi del precedente, ma non resisté molto in questa nuova collocazione. Nel 1779 il tecnico incaricato dei controlli alla strada granducale, Giovanni Gamberai, ne chiese la rimozione, proponendone lo spostamento nella porzione di suolo più o meno di fronte al Palazzo Pretorio, consigliando di ricostruirla con le stesse pietre e materiali . Così fu fatto e, a margine della strada ximeniana rimase per quasi tutto l’800. Alla fine del secolo si decise, infatti, a causa dei disagi comportati dalla stretta “via per Gavinana” (ricordiamoci che la strada granducale passava per l’attuale via Roma), di costruire un cavalcavia che attraversasse il fosso della Susina, raccordando la Ximenes – Giardini ed evitando così il passaggio da Port’Arsa. Ma la fonte era posta all’attestazione del previsto cavalcavia, fu così che nel 1893 in consiglio comunale il Sindaco informò dell’occorrenza di trasportarla altrove, proponendo il luogo ove ora si trova. La data incisa sul retro della fontana ricorda questo ultimo spostamento. Durante i numerosi traslochi la struttura ha sicuramente subito delle modifiche: sappiamo per esempio di un intervento del 1881 di riparazione alle condutture dell’acqua, dove si prevedeva “un nuovo abbeveratoio da costruirsi al di dietro della fontana di piazza di dimensioni uguali a quello esistente”, e la presenza dell’abbeveratoio è attestata già nel 1825. Località San Marcello